Breve storia del riscaldamento
- 13 febbraio 2017
- calore, caminetto, comignolo, impianti, pannelli, ristrutturazione, stufa
Sin dalla preistoria riscaldare la propria casa è stata una delle principali preoccupazioni degli esseri umani. La soluzione più antica, non è difficile immaginarlo, era un bel fuoco al centro della stanza, o della caverna.
Tra i primi a inventare una forma di riscaldamento centralizzato ci sono i greci. Il loro metodo fu ripreso e migliorato dai romani che standardizzarono e diffusero l’invenzione in moltissime costruzioni pubbliche e case private. L’ippocausto consisteva nella circolazione di aria riscaldata da una fornace all’interno di cavità poste nei pavimenti e nelle mura, come si vede nella foto, che ritrae i “tubi” presenti nei muri delle terme di Ostia Antica.
Col crollo dell’impero Romano il focolare tornò a essere la più comune forma di riscaldamento in tutta Europa. Non si trattava però di una soluzione particolarmente comoda, visto che le fiamme riempivano le case di fumo. Questo almeno fino alla diffusione dei comignoli che, a partire dal tredicesimo secolo, fornirono finalmente un modo per tenere le case libere dal fumo.
Le stufe, utilizzate in Cina sin dal sesto secolo a.C., si diffusero in Europa solo in età moderna passando per la Russia. Nella foto è ripresa una stufa situata nella sala da pranzo del Palazzo di Caterina, a San Pietroburgo, risalente alla seconda metà del 1700.
Arrivata nelle Americhe a metà del diciottesimo secolo, qui il design della stufa venne migliorato da Benjamin Franklin in persona, con l’invenzione della Franklin stove, risalente al 1742. Realizzata in metallo, la nuova stufa era dotata di serpentine che miglioravano la distribuzione del calore all’interno della casa, evitando che fuoriuscisse dal comignolo come nei modelli precedenti.
I termosifoni, che consistono in serpentine in cui passa l’acqua riscaldata in una fornace, sono stati inventati nel corso del diciannovesimo secolo, e rappresentano a tutt’oggi la forma più diffusa di riscaldamento centralizzato in Europa.
Tra i sistemi più moderni ed ecosostenibili di riscaldamento ci sono gli impianti geotermici. I più comuni sfruttano pompe di calore per assorbire il calore del suolo, e utilizzarlo poi per riscaldare l’interno di un edificio. In estate possono fare il contrario, disperdendo il calore degli interni in direzione del suolo.
Altra soluzione eco friendly sono gli impianti solari combinati, che permettono di produrre acqua calda a partire dalla luce del sole. Non sono però una soluzione per tutti, perché necessitano di una grande quantità di luce proprio nei mesi (quelli invernali) in cui tende a essercene di meno.
In fase di ristrutturazione quindi, è sempre importante tenere in considerazione le varie possibilità di impianti di riscaldamento ed affidarsi a progettisti esperti.
Immagini da Google, fonti tratte da http://www.repubblica.it/scienze
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